9 ottobre 2012

Presentazione del libro "Salento fuoco e fumo"





 

 

 

dall'autore Nandu Popu

(Sud Sound System)


A cura di Mr.Robinson

La musica, il mare e una banda di fanatici delle due ruote; una sgangherata famiglia e uno sporco, sporchissimo affare di rifiuti tossici da districare. Strade antiche costrette da muretti a secco. Strade volute dalle vigne e dagli ulivi. Strade colorate dal rosso della terra arsa e dal bianco delle rocce calcaree. Ne ho visti di ulivi strani in vita mia, ma quelli di queste parti hanno forme fuori da qualsiasi logica progettuale, come se la natura li avesse affidati a un artista strambo che con le sue sculture vuole esprimere solo stupore. Gli ulivi sembrano l’istantanea di un movimento convulsivo. Alberi autolesionisti che si squarciano il ventre per creare caverne in cui vivono animali, insetti e folletti dai cappelli rossi. Alberi che annodano i propri rami per ingannare le simmetrie, e che anche quando il vento è assente e sono immobili appaiono fluidi e impetuosi come dervisci roteanti. Gli ulivi di queste brulle e arse pianure posano come divi esibizionisti che ostentano le proprie forme sicuri di essere unici.


Mr.R- Con Nando Popu dei S.S.S  questa volta non siamo qui a parlare solo  di musica ma di un libro e di come è nata la voglia di scriverlo
Nando-questo libro è nato dalla somma delle visioni  che mi capita di osservare durante i miei giri in bici (Nando tra le tante passioni ha anche quella della mountain bike) e dai racconti delle persone che abbiamo la possibilità d’incontrare   dopo i concerti.  Certe volte la gente  utilizza il fatto di chiedere  un ‘autografo per rimanere con noi a parlare, sfogarsi, e in quelle  mezz’ore  di cose ti posso assicurare ne ho sentite. Ho sentito storie di migranti salentini, ma non solo di povera gente  come si potrebbe immaginare, fuggita dalla loro terra nella speranza di trovare una vita migliore in termini economici, ma anche ragazzi di una certa borghesia dove i genitori facevano i politici e come si sa il più delle volte dovevano ascoltare  discorsi nella propria  casa che poi si trasformavano nell’esatto contrario di quello che papà e mamma andavano a fare nella realtà. Facendo parte poi di diversi collettivi ambientalisti la rabbia è inevitabile che ti salga… ho sentito  racconti di ragazzi che parlavano dei loro  genitori morire  nelle fabbriche… E nonostante questo sentirsi chiedere di proseguire lo stesso lavoro da operaio nell ‘azienda che inevitabilmente avrebbe segnato anche il loro destino. Come può un ragazzo rimanere nella propria terra con queste prospettive? Tutte queste storie mi hanno caricato di una certa responsabilità e ho deciso di scrivere Salento e Fuoco.
Mr.R-Voi  S.S.S  avete sempre utilizzato  la musica per fare una forte comunicazione sociale che differenza c’è tra lo scrivere una canzone e mettere delle impressioni su un libro
Nando- Un’esperienza che si è evoluta quasi da sé. E’ stato un percorso molto intimo. All’inizio non sapevo da cosa iniziare e solamente dal terzo capitolo ho compreso cosa fosse   un’impianto  narrativo. Ho iniziato a scrivere un po’ come fanno i registi che trovano un personaggio dandogli una vita e lo fanno muovere. Cominciai ad inventare i vari personaggi che piano piano prendevano forma, solo uno era vero ed il suo nome è " Maurizio Rampino". Un mio carissimo amico che al tempo era vivo ed ora purtroppo non c’è più. Per me lui era un giornalista importante in Salento , conduceva molte battaglie ecologiste. Posso dire che la mia educazione ambientalista  deriva dai suoi insegnamenti.  Per questo  ritenevo  fosse lui  la persona più adatta per realizzare e portare avanti questo progetto. Per me è stato una guida e credo lo sia stato anche   per la gente che veniva a raccontarmi queste storie anche drammatiche alle volte. L’emergenza principale per me era quella di salvare una terra che è preda sia delle eco mafie ma soprattutto anche dalla nostra stupidità. Quindi farsi carico di ciò che non è stato fatto e soprattutto di ciò che si deve fare. Bisogna superare i luoghi comuni dove il  Salento  è solo bello quando invece c’è molto da fare per preservare questa bellezza. Bisogna prima pulire lì dove c’è lo sporco e poi godersi la bellezza di questi luoghi. La bici è solo un pretesto per far capire che c’è un luogo ed un non luogo più intimo che la campagna e la natura risveglia. Noi abbiamo un lato sensibile che purtroppo nei luoghi ristretti viene tarpato e non trova sfogo. Sono invece gli spazi aperti che ti fanno apprezzare la natura creando il terreno ideale per esprimere la propria sensibilità. Solo dopo  aver conosciuto e somatizzato tutto ciò nasce inevitabilmente la voglia di combattere per  portare avanti le battaglie ecologiste. Il primo contatto è proprio questo osservare le piccole cose le piante etc..Prendi ad esempio l’ulivo,l’ulivo è qualche cosa di straordinario .Da bambini ci insegnavano che per conoscere l’età di un albero bisognava sezionarlo e contarne i cerchi e ad ogni cerchio corrispondeva circa un’anno. Bè prova a mettere in pratica questa cosa con una pianta d’ ulivo L’ulivo è una pianta caotica e disordinata  dove si creano delle caverne capaci di ospitare animali ,insetti e pure se vogliamo dare sfogo alla fantasia , folletti dai capelli rossi(leuri,scarcagnuli etc..)Ci sono tantissime piccole cose da osservare negli spazi aperti di campagna che in qualche modo ci riportano alla nostra vera “natura”. Contrariamente se metti La gente in luoghi ristretti  questa magia si spezza e tutto diventa distorto.
Mr-r.-Cosa pensi e ti auguri potrà produrre “Salento fuoco e fumo” adesso che tanta gente  avrà la possibilità di leggerlo?
N  S.S.S- Innanzitutto   questo libro è dedicato a tutti gli amici ambientalisti  ,ecologisti.  Mi auguro (scusate l’illusione o  la presunzione) che serva ai giovani ad insegnare e rispettare nelle  pratiche quotidiane questa nostra TERRA e che si continui a tramandare ai propri figli questo tipo di insegnamento .Questa è l’unica rivoluzione possibile…
Mr.-Grazie Nando un abbraccio dall’Isola. E’ stato un vero piacere averti quì nelle vesti di scrittore. Alla prossima AVVENTURA!